Anche la Fondazione Silvana Arbia partecipa al progetto "Abbracciamoli tutti 4.0"

Anche la Fondazione Silvana Arbia partecipa al progetto "Abbracciamoli tutti 4.0"

Alfabetizzazione mobile per i bambini di strada di Kalamu

CONTESTO
Kinshasa, capitale della RDC con oltre 17,07 milioni di abitanti (2021), è il terzo agglomerato urbano più popoloso dell'Africa dopo Il Cairo e Lagos. La rapida crescita demografica è legata in massima parte allo spopolamento delle zone rurali. Le famiglie si trasferiscono in città da ogni parte di questo immenso Paese in cerca di migliori condizioni di vita, ma spesso vi trovano solo miseria e degrado sociale. Finiscono ad abitare in baraccopoli prive di qualsiasi infrastruttura, vivono di piccolo commercio informale e lavori temporanei sottopagati. Privati delle reti di solidarietà familiare e sociale, le famiglie non sempre riescono a rispondere ai bisogni dei loro figli e così la città pullula di bambini abbandonati a sé stessi (si calcola siano circa 50.000). Diventare shégué, (così sono chiamati i bambini di strada a Kinshasa) non è una scelta. Basta poco per ritrovarsi in questo inferno: la morte di un genitore, la miseria, la superstizione…a volte basta avere un piccolo segno distintivo (una voglia, una disabilità o anche nulla) per essere considerati Ndoki (stregoni), accusati delle innumerevoli disgrazie che colpiscono la povera gente e allontanati dalle famiglie. Questi piccoli vivono rovistando nelle discariche, rubando nei mercati e improvvisandosi commercianti di acqua…Gli adolescenti, noti come Kuluna, riuniti in bande, armati di machete, bastoni e sassi, seminano il panico nella città. Spesso diventano manovalanza a basso costo della criminalità: furti, scippi, rapine, spaccio … o vittime di ogni tipo di abusi: accattonaggio, prostituzione, traffico di minori. Alcuni poi vengono reclutati come bambini-soldato per combattere in uno dei tanti gruppi armati presenti nel Paese come ad esempio i Mobondo, che operano alla periferia di Kinshasa.

PROGETTO
Il progetto che presentiamo è la quarta fase della grande campagna “Abbracciamoli tutti” che l’OPAM, insieme al servizio di Diaconia dell’Arcidiocesi di Kinshasa, ha avviato nel 2021 per intervenire a sostegno dell’educazione informale dei bambini e bambine di strada attraverso l’alfabetizzazione mobile. Le prime tre fasi hanno riguardato i comuni suburbani di Mont-Ngafula (429 partecipanti), Limete e Kasa-Vubu (1.190 partecipanti) e lo scorso anno a Barumbu (681 partecipanti). I minori convolti sono stati perciò finora 2.390, di età compresa fra 3 e 17 anni, di entrambi i sessi
Ci scrive sr. Caline Mapuya, responsabile del Servizio Diaconia: “Il Comune scelto per questa quarta fase è quello di Kalamu dove si calcola vivano sulla strada oltre 3.000 bambini e ragazzi.
Saranno interessati 5 quartieri per un totale di 11 centri di alfabetizzazione: quattro nel quartiere “20 Mai”, due in quello di Matonge, tre nel quartiere Kimbangu 1, uno a Kimbangu 2 e uno a Kimbangu 3.”

Come per le precedenti esperienze, si tratta per 30% di bambine, bambini e ragazzi che trascorrono nella strada le loro giornate ma che la sera tornano in famiglia (biologica o di accoglienza), mentre per il 70% di loro la strada è la casa e gli altri shégué, la loro famiglia. Bambine e bambini di strada coinvolti nel progetto saranno in totale 1000, circa 80-100 per centro e per formatore. I gruppi dei centri saranno omogenei per età e livello di partenza scolare.
Per l’elevato numero dei partecipanti previsti, i corsi trimestrali di strada si svolgeranno in due trance da 500 allievi. Il primo da luglio a settembre 2024, il secondo da ottobre 2023 a gennaio 2024.
Al termine di questa prima fase, i bambini per i 6 mesi successivi frequenteranno le lezioni presso 6 centri partner della Servizio della Diaconia e membri del REEJER (Réseau des Encadreurs des Enfants et Jeunes de la Rue) che riunisce a Kinshasa i migliori Centri accreditati per la formazione dei maestri di strada e per il recupero dei bambini. I Centri coinvolti sono:
1- Il Centro Bana Kivuvu 100 bambini ;
2- Il Centro HOPE, 100 bambini 
3- Il Centro Monseigneur MUNZIRIWHA, 80 bambini
4- Il Centro ORPER, 100 bambini;
5- Il Centro EKOLO YA BONDEKO, 100 bambini 
6- Il Centro MISED ASBL, 520 bambini.

Il costo totale del progetto è di 42.766 €. Il servizio della Diaconia contribuisce con un importo di 7.550 €
La Fondazione Silvana Arbia, partner dell’OPAM in questo progetto, coprirà i costi dell’acquisto di 1000 sedie di plastica (8.000 €) e dei kit didattici per i bambini (8.500 €) e per gli insegnanti (1.716 €), 11 lavagne a fogli mobili (784 €) per un totale di 19.000 Euro,
L’OPAM si è impegnata a coprire i costi della formazione e degli stipendi a 11 formatori, 1 supervisore, 1 coordinatore, altri educatori e personale di supporto (12.010 €), sostenere parte delle spese per la refezione (3.600 €) e attrezzare 6 piccole cassette di pronto soccorso per i Centri (600 €).
Poiché l’alfabetizzazione è una delle azioni del recupero, quella che in gergo si definisce un’APAS (Attività di Preparazione, di Accompagnamento e di Supporto), gli operatori dedicheranno il tempo oltre la scuola alla mediazione familiare (per valutare e preparare un possibile reinserimento) o alla ricerca di un centro per la presa in carico del minore.
Insieme possiamo riuscire a realizzare con successo anche questa nuova fase del progetto, anche un piccolo contributo può fare la differenza nella vita e nel futuro di questi piccoli.

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